Elogio della lentezza (e qualche compito per le vacanze)

Elogio della lentezza (e qualche compito per le vacanze)
13 agosto 2016

Elogio della lentezza (e qualche compito per le vacanze)

13950857_10210462730632957_549998118_o (1)Lentezza. Si, oggi mi piacerebbe parlarvi di lentezza. L’ispirazione mi è venuta qualche giorno fa, poco dopo aver iniziato le nostre vacanze. Sono con mio marito e le nostre due gemelle di 18 mesi in California, dove stiamo facendo un meraviglioso viaggio on the road. Questa è la nostra seconda vacanza estiva con le due piccole (l’anno scorso siamo stati in Sardegna) e questa volta ho realizzato ancora meglio quanto le vacanze cambiano, anzi vengano stravolte totalmente, con l’arrivo dei piccoli! Non fraintendetemi - sto passando giorni indimenticabili, visitando posti fantastici, scoprendo cose nuove con le persone che più amo al mondo ...anche se, in tutta sincerità, non ho sempre la sensazione di riposarmi! Un viaggio con bimbi piccoli – in particolare se con cambio di fuso, numerosi spostamenti in auto e di letto - richiede estrema organizzazione, pazienza, flessibilità, fantasia e tanto buon umore! Soprattutto all’inizio della vacanza, complice il jet-leg, non è sempre stato facile avere la lucidità e il sorriso per affrontare gli imprevisti e le lamentele delle due piccole. Così mi sono accorta che le mie azioni per tranquillizzare e prendermi cura di loro stavano diventando -  in particolare a fine giornata, quando la stanchezza prendeva il sopravvento – irrequiete ed impulsive. A volte non mi accorgevo nemmeno di quel che stavo facendo davvero, ma agivo in preda all’agitazione e allo sfinimento, con movimenti meccanici, svelti. Quando poi, con l’aiuto del papà, finalmente le piccole si calmavano e tornava a regnare il silenzio, riflettevo con maggiore consapevolezza sul modo in cui avevo agito. Dov’era finita la lentezza, la calma, la pace che dovrebbero caratterizzare le mie attività quotidiane?

La lentezza non è di certo una dote esaltata nella società attuale. Ora più che mai, domina la velocità, l’istantaneità. Non c’è mai tempo a sufficienza, bisogna correre ed eseguire più azioni contemporaneamente. Questo vale per le realtà lavorative (ho lavorato a lungo come marketing manager e conosco bene i tempi aziendali!), ma non solo. La nostra quotidianità in generale è dominata dalla velocità e oggi vengono richieste soluzioni il più rapide possibile, quasi istantanee. Ci ritroviamo così a pranzare mentre lavoriamo al pc, ad inviare un’email dal cellulare mentre guidiamo, a lasciare un messaggio vocale da whatsup perché scrivere anche un messaggio ci porta via troppo tempo ormai...

E cosa c’entra lo yoga in tutto questo? Lo yoga è lentezza. Lo yoga è pace, tranquillità interiore, consapevolezza, presenza mentale. Chi pratica veramente yoga, è tutto ciò. Come amo ripetere a me stessa prima di tutto e ai miei allievi, il vero yoga è quello praticato fuori dal tappetino. Si può magari essere molto flessibili fisicamente e in grado di eseguire posizioni avanzate ma finché non si sarà in grado di essere presenti e radicati nel momento presente, consapevoli dei propri pensieri, capaci di controllare la propria mente e le illusioni che questa genera, non si sta praticando il vero yoga.

Così - per tornare al racconto iniziale delle mie vacanze – ora mi impegno maggiormente a rallentare i miei movimenti, le mie azioni, i miei pensieri, il mio respiro. Soprattutto nei momenti in cui le mie cucciole manifestavano le loro esigenze e le loro frustrazioni attraverso il pianto, mi sforzo di mantenere la mia attenzione, la mia consapevolezza al respiro, a placare la mente e a effettuare movimenti lenti e presenti. Il risultato è che faccio ciò che devo nello stesso tempo che ci avrei impiegato agendo con agitazione e velocità, le piccole percepiscono la mia pace interiore e smettono quasi subito di piangere e porto più yoga nella mia vita, facendo così bene a me e a chi mi sta attorno.

Vi invito a fare lo stesso esperimento! Rallentare le vostre azioni quotidiane (qualsiasi esse siano), cercate di frenare il turbinio dei pensieri della vostra mente, mettete attenzione e presenza in quello che fate.  Ad esempio, quando mangiate, portate con lentezza e consapevolezza la forchetta alla bocca. Assaporate il boccone, masticatelo lentamente, deglutitelo con calma. Non fate altro in questo momento: niente cellulare, niente televisione, niente chiacchiere.

Ancora, quando camminate, fatelo con calma e presenza mentale. Sentite i vostri piedi che toccano terra. Percepite il terreno sotto di voi. Magari dovete far addormentare il vostro piccolo e vi ritrovate a passeggiare con il passeggino o il marsupio porta bimbo: approfittate di questo momento per una piccola meditazione camminata: rallentate il passo, sentire il vostro respiro, le vostre mani sul manubrio del passeggino o sulla testa del vostro cucciolo, i vostri piedi a terra, percepite la vostra mente: dove vanno i pensieri? Placateli, portate l’attenzione al respiro, calmandolo e rallentandolo. Questi sono i piccoli esercizi di yoga che cerco di fare quotidianamente. A questi, unisco la mia pratica sul tappetino. Ma mi piace ricordare a me stessa che questo è il vero yoga: quello praticato in ogni istante di vita, soprattutto fuori dal tappetino.

Oltre a questo, oggi vorrei proporvi altri tre esercizi, ideali per l’estate, utili per regalare freschezza e rilassamento al nostro corpo accaldato dalle temperature estive, e donare una pausa ristoratrice alla nostra mente. Si tratta di pratiche prevalentemente yin, calmanti, rinfrescanti, armonizzanti. Inutile dire di praticarli con lentezza, rimanendo in posizione (mi riferisco in particolare al secondo e terzo esercizio) a lungo (si veda dettaglio nella spiegazione dell’esercizio). Se avete dubbi o domande, sono felice di rispondervi! (contatto da aggiungere)

RESPIRAZIONE SHITALI

La respirazione Shitali è molto rinfrescante per il corpo e la mente. Nella tradizione yoga si ritiene che plachi la febbre, la fame, la sete e il desiderio di dormire. Andrebbe praticata in particolare in luoghi o clima caldi e umidi perché è una tecnica di respirazione che si effettua attraverso la bocca: la sua pratica prolungata potrebbe perciò facilitare raffreddori o bronchiti in quanto l’aria in entrata non è riscaldata dal passaggio nelle narici.

Seduto a gambe incrociate, oppure sui talloni o anche su una sedia con la schiena ben eretta. Prima di tutto, osserva l’entrata e l’uscita del respiro naturale attraverso le narici. Se preferisci, chiudi gli occhi. Quando la mente è calma e ti senti nel presente, arrotola la lingua per il lungo a forma di tubo e falla sporgere dalla bocca. Mentre inspiri, fai passare l’aria attraverso la lingua, senza forzare e osserva le sensazioni dell’aria che rinfresca la bocca. Quando hai inspirato completamente, porta la lingua in bocca e chiudi le labbra. Trattieni il respiro e poi espira completamente attraverso il naso. Ricomincia poi la fase di inspirazione con la lingua arrotolata. Ripeti l’esercizio per 5 minuti e poi osserva il tuo stato mentale, le sensazioni di freschezza e di energia del corpo e della mente.

Se non riesci ad arrotolare la lingua, cerca di simulare ‘’il becco di un corvo’’. Stringi le labbra, lasciando un piccolo spazio per il passaggio dell’aria: inspira in questa posizione ed espira dal naso, come descritto sopra.

SBARRA LATERALE (PARSHVA PARINGHASANA)

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Portati seduto sui talloni. Appoggia le mani a terra davanti a te e stendi lateralmente la gamba destra, con il piede ben aderente a terra a 45°. L’angolo tra le due gambe e leggermente maggiore di 90°. Mantieni il controllo addominale. Inspirando, allunga il busto e distendi verso l’alto il braccio sinistro. Espirando, fletti il busto verso destra. Lo sguardo è rivolto al gomito sinistro. Mantieni per almeno 10 respiri e poi ripeti dall’altro lato.

TUTTE LE MEMBRA SOLLEVATE FACILITATA (UTTANA SARVANGASANA)

Questa posizione ha numerosi benefici. Innanzitutto agisce sul sistema nervoso, ha un marcato effetto antidepressivo ed euforizzante. Agisce sulla tiroide, regolarizzandone le attività. Migliora la memoria e la concentrazione. Va evitata dalle donne nel periodo mestruale, nel caso di dolori cervicali, sensibili squilibri nella pressione arteriosa, debolezza cardiaca e cataratta.

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Portati in posizione supina, solleva i glutei verso l’alto e sostieni la zona lombare con entrambe le mani. Il peso scarica a terra attraverso i gomiti. Le gambe sono inclinate circa di 45°. Tieni la posizione per 5 minuti.

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