Magnetoterapia: lo sapevi che...

Magnetoterapia: lo sapevi che...
14 luglio 2016

Magnetoterapia: lo sapevi che...

Magnete   Magnetoterapia: vi dice qualcosa? Forse non la conoscono in molti, ma è un terapia piuttosto diffusa. Il nome è abbastanza esplicativo: si tratta di una terapia fisica che prevede l’utilizzo di apparecchiature elettroniche che emanano dei campi elettromagnetici. Senza voler entrare nei tecnicismi, spieghiamo brevemente che cos’è un campo magnetico: si tratta di una porzione di spazio in cui agiscono delle forze esercitate dal contatto con un magnete o una corrente elettrica. Il corpo interagendo con queste forze, risponde in maniera positiva a livello cellulare: in particolare, queste forze aiutano a ristabilire l’equilibrio biochimico. Non a caso infatti, la magnetoterapia risulta particolarmente efficace se si è soggetti a infiammazioni o a un altro genere di condizioni di squilibrio fisico.

Ma gli apparecchi utilizzati per questo tipo di terapia in che modo agiscono sul dolore?

Il movimento delle onde, esercitato in rapida sequenza sulla parte interessata del nostro corpo, non fa altro che stimolare le cellule “ricaricandole elettricamente”. In questo modo gli effetti della terapia si apprezzano non soltanto a livello cellulare, ma più in generale sulle membrane, sui tessuti e sui vasi sanguigni. Proprio per questo motivo, testimoni i numerosi studi clinici in merito, si può affermare che la magnetoterapia agisca in maniera benefica anche sulla microcircolazione, producendo un effetto di vasodilatazione in seguito al rilassamento delle fibre. Riassumendo, gli effetti principali di questo tipo di terapia sono principalmente i seguenti:
  • Osteogenesi, ovvero il processo della formazione ossea. La biostimolazione cellulare in questo caso risulta utile, per rigenerare il tessuto osseo. Se soffrite di patologie come artrosi o osteoporosi, la magnetoterapia a bassa frequenza può essere di supporto, così come nel caso abbiate subito una frattura: il ritardo della calcificazione tipico del dopo-frattura, può essere affrontato con dispositivi che emanano campi elettromagnetici.
  • Effetto antalgico: la magnetoterapia consente di attenuare il processo infiammatorio e dunque di ridurre la sensazione di dolore, distendendo e rilassando il tessuto muscolare.
  • Effetto sulla muscolatura: le onde elettromagnetiche hanno anche la capacità di agire sulle contratture muscolari e di produrre un effetto di rilassamento sia sui muscoli lisci che su quelli striati, decontraendo le fibre.

Ma ci sono controindicazioni?

Viene spontaneo chiederselo, trattandosi di una terapia che prevede l’utilizzo di apparecchi che emanano delle onde elettromagnetiche. Scatta subito l’allarme e la paura che si possano correre particolari rischi. In realtà, non è affatto così. Si tratta infatti di una terapia indolore che presenta effetti collaterali quasi nulli. Bisogna più che altro prestare attenzione ad alcuni fattori prima di valutare la possibilità di iniziare un trattamento terapeutico di questo genere. Le avvertenze nei manuali d’uso dei dispositivi per la magnetoterapia riguardano nello specifico: donne in stato di gravidanza - tubercolosi - diabete giovanile - malattie virali (in fase acuta) - micosi - soggetti con cardiopatie o affetti da tumori - aritmie gravi o portatori di pacemaker - bambini - portatori di protesi magnetizzatili - infezioni acute - epilettici (salvo diverse prescrizioni mediche). Per quanto riguarda poi pazienti che hanno effettuato interventi per l’introduzione di protesi al ginocchio o all’anca, non vengono riportati effetti collaterali: non apportando calore, la magnetoterapia non interagisce con le protesi e può essere dunque utilizzata anche da questo tipo di pazienti. Ultimo accorgimento: meglio escludere questo genere di terapia nei soggetti in fase evolutiva. Trattandosi di apparecchi che agiscono sull’apparato osseo-muscolare, è necessario che lo scheletro abbia portato a termine la sua fase di sviluppo.

magnetoterapia

Ma come si fa?

Come accennato prima, si utilizzano dei dispositivi elettronici che emanano impulsi elettromagnetici ad alta frequenza o a bassa frequenza.

Si può decidere di seguire la terapia presso uno studio medico, negli ambulatori o nei reparti di riabilitazione degli ospedali oppure direttamente a casa propria, una volta acquistati i dispositivi necessari. Le apparecchiature si possono acquistare in alcune farmacie o, se non si vuole affrontare la spesa dell’acquisto, si può decidere anche di noleggiarle per il tempo previsto dalla cura. Ricordiamo anche che, trattandosi di strumenti non rumorosi, è possibile utilizzarli anche durante la notte.

Nel caso in cui scegliate la seconda soluzione, ovvero quella della terapia a domicilio, proviamo a darvi alcuni consigli utili per capire quale possa essere lo strumento più adatto alle vostre esigenze. Cominciamo con la differenza tra alta frequenza e bassa frequenza. Partiamo dicendo che la terapia risulterà comunque efficace, indipendentemente dall’intensità dell’apparecchiatura; a seconda dei casi però, risultano più adatti determinati valori di intensità.

Ecco dunque che le apparecchiature a bassa frequenza, che emettono campi magnetici di intensità medio alta ma a bassa frequenza, sono particolarmente indicate per intervenire sui tessuti duri, nei casi di ritardo della calcificazione (che si verificano spesso dopo una frattura), di osteoporosi o nel recupero post-operatorio a seguito di un impianto di protesi.

La magnetoterapia ad alta frequenza - anche detta elettromagnetoterapia ad alta frequenza o CEMP (campi elettromagnetici pulsati) - invece emana delle onde radio ad alta frequenza che risultano efficaci per la cura dei tessuti molli, delle cicatrizzazioni e degli edemi. Altro effetto positivo della magnetoterapia ad alta frequenza è il fatto che agisca sul dolore esercitando un’azione antinfiammatoria: la forza delle onde radio migliora la circolazione sanguigna, stimola la produzione di endorfine con una conseguente riduzione del dolore.

Ma per quanto tempo e per quante ore si può effettuare la magnetoterapia?

Ecco le ultime indicazioni pratiche sull’argomento.

Il vostro medico vi ha consigliato di intraprendere una terapia che prevede l’utilizzo di apparecchi elettromagnetici. Sicuramente vi avrà già informato su modi e tempi di utilizzo dei dispositivi; per chi invece fosse incuriosito ma ancora poco informato sul tema, diamo qualche indicazione generale sulle tempistiche e l’utilizzo degli strumenti. In genere la magnetoterapia è un trattamento che ha una durata medio-lunga: si va dai 45 ai 60 giorni, con applicazioni che vanno da 1 a 3 ore al giorno. A seconda delle esigenze e delle patologie, la cura può essere anche ripetuta più volte durante il corso dell’anno. A conclusione di tutto, la raccomandazione principale è quella di non intraprendere una terapia del genere senza prima aver consultato il proprio medico.

L’autodiagnosi non è mai una buona idea!

Speriamo di avervi fornito informazioni utili e interessanti: forse ora, la parola magnetoterapia vi sembrerà meno misteriosa :)

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